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golssip gossip Casalegno: “Innamorata dell’Inter. Questo il mio sogno. Vianello e Baudo erano…”

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Casalegno: “Innamorata dell’Inter. Questo il mio sogno. Vianello e Baudo erano…”

Casalegno: “Innamorata dell’Inter. Questo il mio sogno. Vianello e Baudo erano…” - immagine 1
Intervistata dalla Gazzetta dello Sport, Elenoire Casalegno ha parlato della sua passione per il pallone e l’Inter e non solo
Gianni

Intervistata dalla Gazzetta dello Sport, Elenoire Casalegno ha parlato della sua passione per il pallone e l’Inter, ma anche delle esperienze in tv accanto a Raimondo Vianello e Pippo Baudo.

Elenoire, qual è la prima immagine di lei sportiva?

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«Io che volevo giocare a calcio a tutti i costi, ma i maschi me lo impedivano. Così rubavo loro il pallone e mi dovevano mettere in squadra per forza».

L’amore arriva da suo padre?

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«No, lui è appassionato di motori. È stata una cosa mia: fin da piccola mi sono innamorata dell’Inter. In quel periodo in Romagna erano tutti juventini e io sono... bastian contraria per natura. In più avevo un amico che mi rubava le merendine ed era juventino. Poteva starmi simpatica la Juve? A parte gli scherzi, credo che uno interista ci nasca. L’interista è diverso rispetto agli altri: è un po’... masochista».

La prima volta a San Siro?

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«Non è stata da bambina, ma a vent’anni quando mi sono trasferita a Milano per lavoro. Fino ad allora le partite dell’Inter le ho viste solo e in tv».

Casalegno: “Innamorata dell’Inter. Questo il mio sogno. Vianello e Baudo erano…”- immagine 2

Si è rifatta dopo...

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«All’inizio andavo in curva e qualche mese fa mi hanno girato una mia foto con gli ultras. Dell’esperienza in curva ho un bel ricordo: sentivi il calore del tifo e c’erano coreografie belle. È diverso rispetto a star seduti in tribuna».

Da interista qualche soddisfazione se l’è tolta...

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«La più bella è stata la finale di Champions a Madrid che ho rischiato di non vedere dal vivo, ma in tv».

Racconti.

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«Avevo un volo charter fissato per la mattina della partita e la sera prima ho presentato una convention fuori Milano nonostante la febbre a 39°. Finito di lavorare, sono tornata a casa e mi sono messa a letto. La mattina, cosa che non mi è mai successa perché sono una puntuale, non ho sentito la sveglia e quando ho aperto gli occhi erano le 8. Dovevo essere a Malpensa alle 8.30... Mi sono messa un jeans e una maglia sopra il pigiama e sono partita in auto. Mi hanno aspettata e quando sono salita sull’aereo, mi guardavano tutti malissimo».

Il suo idolo da bambina chi era?

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«Rummenigge. Obbligavo mamma a comprarmi i formaggini che lui sponsorizzava. Da grande il mito è diventato uno solo: il Fenomeno Ronaldo».

 

Nel frattempo ha fatto carriera e ha presentato una trasmissione sportiva, Pressing su Mediaset.

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«È stata la prima esperienza in tv con lo sport ed è stata eccezionale perché avevo al mio fianco Raimondo Vianello. Lavorare con lui è qualcosa di difficile da descrivere perché era una persona unica. Un altro come lui nella televisione italiana non c’è più stato: aveva un modo di condurre tutto suo, un’ironia un po’ macabra e quel pizzico di cinismo che ti portavano per forza ad adorarlo. Non si prendeva sul serio e parlava di calcio con leggerezza».

Ha lavorato anche con Pippo Baudo.

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«È successo in un programma di Mediaset, “Artisti di strada”, e ho imparato tanto. Pippo non era solo il presentatore, ma anche l’autore, lo scenografo, il regista e il tecnico delle luci. Io ero giovanissima e intimidita al suo fianco, ma lui divise in due il copione e mi fece capire che dovevo condurre perché non mi considerava una valletta. Era un uomo sicuro di sé, che stimolava le nuove generazione e dava spazio alle donne. Mi pagarono, ma avrei dovuto pagare io per quello che Pippo mi stava insegnando».

Era affascinata da Mourinho?

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«Fino a quando ci ha fatto vincere sì, poi è andato al Real e non ho mai pensato che potesse tornare. Quello che ha fatto non si può ripetere. Meglio che il ricordo del Triplete resti indelebile».

Un interista con cui presentare una trasmissione?

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«Beppe Marotta. Il presidente ha un lato molto pop e divertente. L’ho conosciuto a Roma, a una serata per interisti dove ho incontrato anche il mio compagno. Mi ha sorpreso per la sua ironia».

Che sogni le sono rimasti nel cassetto?

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«Giocare una partita a San Siro con la maglia dell’Inter. Vorrei fare un appello perché il mio desiderio sia realizzato prima che lo stadio sia abbattuto».

(Gazzetta dello Sport)