Ivan Zazzaroni ha dedicato una riflessione agli ex calciatori che lavorano come giornalisti pur non essendolo. Alla domanda se l'Ordine non dica niente, il direttore del Corriere dello Sport ha risposto: «Franco è l'unico Ordine che riconosco. Oggi. Quello dei giornalisti e il sindacato una volta erano inflessibili. Ricordo che quando conduceva Domenica In Paolo Bonolis fu crocifisso perché aveva fatto un'intervista al mostro di Genova Donato Bilancia senza essere giornalista. O la ridicola persecuzione a Biscardi per Denghiu. Adesso le tv e le radio non hanno più solo la seconda voce, ma calciatori e sportivi che dopo mesi di attività potrebbero essere denunciati per esercizio abusivo della professione e diventare paradossalmente professionisti... Ricevo ogni giorno richieste di giovani aspiranti giornalisti sportivi. Sognano, li ascolto. A tutti rispondo. E se posso li aiuto. Anche se di questi tempi devono diventare dottori per incassare 5 euro a pezzo. I giornalisti/pedatori forse si accontentano di 1.500 a botta. Gli schemi sono saltati, amico mio. Ambrosini non ha alcuna colpa, fa quello che gli chiedono. Che gli chiedono i giornalisti astuti».
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Zazzaroni: “Ex calciatori che fanno i giornalisti? Schemi saltati, Ambrosini non ha colpa: fa…”
Il direttore del Corriere dello Sport sui calciatori che fanno i giornalisti

Ce l'ha con gli ex calciatori.
«Fare il giornalista sportivo è la cosa più facile del mondo. Farlo bene è difficile. Gli ex calciatori parlino di tecnica, tattica, di esperienze vissute. Il resto lo lascino ai professionisti. E l'Ordine faccia l'ordine, tuteli 'sto mestiere abusato. Abusato in tutti i sensi».
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