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FLORENCE, ITALY - JUNE 03: Head coach Italy Luciano Spalletti and Francesco Totti smile during press conference at Centro Tecnico Federale di Coverciano on June 03, 2024 in Florence, Italy. (Photo by Claudio Villa/Getty Images)
Intervistato da Walter Veltroni per il Corriere della Sera, Luciano Spalletti ripercorre la sua carriera, prima da calciatore e poi da allenatore. Il c.t. ha parlato anche di Francesco Totti: "Io gli voglio bene. Lui è il calcio, per me. Istinto, classe, intelligenza pura. Quando lo allenavo, mi rassicurava pensare che il mio futuro dipendesse proprio da quei piedi lì. E mi piacerebbe, ora che tra noi tutto è chiarito, che pensassimo a qualche esperienza professionale, anche fuori dal calcio, da fare insieme".
«No, questo no, ma sarebbe bello che noi due tornassimo a fare cose insieme».
«Mi sono pesati. Non riesco, non sono mai riuscito, a farmi scivolare le cose addosso. Mi restano dentro, mi attraversano, mi corrodono. E le vittorie più delle sconfitte. Io ho molto amato quegli anni a Roma. Ancora ricordo l’emozione che provai quando Bruno Conti mi propose, ero a Udine, di allenare i giallorossi. Quella emozione è indelebile, non si cancella, ti rimane addosso».
«Io penso che la prima cosa da fare, per noi che siamo anche riferimenti educativi nella formazione di questi ragazzi, sia liberarli dalla noia di essere benestanti. Quanto al cellulare, si deve sapere che ti connette con chi è più lontano e ti disconnette da chi è più vicino. Tu usi il cellulare ma non parli più con chi ti sta a fianco. E ora dobbiamo stare attenti che l’intelligenza artificiale non sopprima l’intelligenza naturale. Il rischio è che le domande le si faccia a un apparecchio, non alla propria mente o alla propria coscienza. Le soluzioni ai problemi della vita non le deve trovare un apparato elettronico, ma la mente umana».
(Corriere della Sera)
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