Moreno Torricelli, ex attaccante della Juventus, si è raccontato al Corriere della Sera. «Mi manca giocare - dice - ma non mi manca che si vede in tv, tutti i giorni c'è una partita. È diventato nauseante», ha detto. La sua vita è stata tutt'altro che noiosa e nel momento del Covid ha deciso di lavorare come falegname». Era il lavoro che faceva anche da giovanissimo, tanto che Baggio lo chiamava Geppetto. Ha giocato accanto a Del Piero: «Arrivò a Torino un anno dopo di me, di lui avevo letto già tanto, era il nuovo fenomeno del calcio italiano. Stavamo spesso insieme, eravamo i più giovani. Veniva a casa mia a mangiare, mia moglie parrucchiera gli tagliava i capelli».


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Torricelli: “Smesso col calcio dopo morte di mia moglie. Era malata e dissi una bugia ai miei figli”

Così comincia a parlare di Barbara, la moglie. La moglie che non c'è più perché è stata colpita da una malattia che non la permesso di continuare la sua vita accanto a lui e accanto ai loro tre figli. «L’ho conosciuta a 15 anni. Lavorava con mia cugina, un giorno decidono di pranzare insieme. Mentre ero a fare i caffè al bar dei miei genitori, entra mio zio. “Corri a casa, dammi retta”. Monto sulla bici, la vedo. Mi innamoro». La donna è morta a 40 anni, di leucemia.
«La malattia si manifestò poco prima di Natale. Era sempre molto stanca, aveva una febbriciattola costante: “Fra poco andremo in vacanza in montagna e starai meglio, vedrai”, le dicevo. Invece non migliorava. Torniamo a casa, fa gli esami del sangue. La ricoverano subito. I medici mi dissero che c'era solo il 2% di possibilità di guarigione per ogni anno dal trapianto di midollo. Non ho detto nulla né alla sua famiglia né ai miei figli, volevo non perdessero la speranza. Trapianto, tre cicli di chemio, un mese e mezzo a casa ma quando tornammo al controllo la malattia era tornata. Un calvario lungo 10 mesi, ma ho detto la verità solo negli ultimi giorni, lì mi sono liberato ed ho pianto. I miei figli erano piccoli. Avevano 10, 11 e 16 anni. Non hanno mai saputo la verità, non ho avuto la forza di dirgliela neanche dopo. La leggeranno per la prima volta qui», ha raccontato l'ex giocatore.
«Allenavo il Figline, il campo mi dava sollievo. Ma poi è cambiato tutto. Ho ricevuto un'offerta dal Crotone in B ma ho rifiutato perché non volevo che i miei figli lasciassero la loro casa. Perdere la mamma è stata una mazzata incredibile. La famiglia è donna, l'attenzione e la pazienza che le mamme hanno sono totalmente differenti da quelle degli uomini. La vita ti può dare tutto e far mancare tutto. Te la scegli tu, cerchi di essere la persona migliore possibile ovunque, a casa e a lavoro. Poi però ci sono le malattie e non ci puoi fare niente. Con Barbara ho vissuto 20 anni bellissimi, abbiamo avuto tre figli stupendi, due dei quali mi hanno reso nonno. Poteva durare di più? Certamente. Ma il viaggio è stato bello».
Ora Torricelli ha un'altra compagna: «Si chiama Lucia. È stata importante, mi ha tolto dalla tragedia e sono tornato a star bene. Quando ti batte il cuore diventa tutto più bello. Lei è stata molto delicata con i miei figli, non era facile. Perché la mamma per loro è una».
(Fonte: Il Corriere della Sera)
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