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golssip gossip calcio La figlia di Ancelotti: “Gattuso? Papà c’è rimasto male. E il figlio di Pioli? Mi secca che…”

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La figlia di Ancelotti: “Gattuso? Papà c’è rimasto male. E il figlio di Pioli? Mi secca che…”

La figlia di Ancelotti: “Gattuso? Papà c’è rimasto male. E il figlio di Pioli? Mi secca che…” - immagine 1
Le parole della figlia del ct del Brasile ai microfoni del Corriere della Sera
Redazione Golssip

Fa sorridere la semplicità con la quale Katia Ancelotti racconta il papà, uno degli allenatori più vincenti della storia del calcio moderno. «Se è cambiato visto che è l'allenatore più titolato d'Europa? Macché. Naturalmente si è evoluto nel suo lavoro ma come persona resta quello di sempre: il semplicione che mangia male, veste così così, non sa guidare bene e non mi ascolta. Ecco, questa è un’altra cosa di lui che detesto», racconta Katia ai microfoni del Corriere della Sera. Carlo Ancelotti è innamoratissimo della sua seconda moglie, Mariann, prosegue Katia: «Quando li ho visti la prima volta insieme li ho guardati e ho pensato subito: l’amore a 50 anni è una cosa meravigliosa. A distanza di 20 anni son rimasti uguali». In Brasile, Carletto ha ritrovato un calcio dal sapore antico, che lo ha subito conquistato: «Mi ha colpito una cosa. Papà dice che gli è sembrato di tornare indietro nel tempo, a quando lui era calciatore. Nella sua Nazionale ci sono giocatori che vivono realtà calcistiche europee anche importanti, ma quando tornano nella loro terra sentono il richiamo alle origini. Non vedono l’ora di allenarsi, giocano, hanno voglia di stare insieme. Non si alzano subito da tavola dopo il pranzo, non sono con la testa nel cellulare o con il pc sempre acceso. Questa è una cosa che gli piace. Tutto sommato papà è un semplicione».

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Un cognome pesante

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Katia, quanto è pesante chiamarsi Ancelotti?

«Per me non lo è, mio fratello Davide ne ha subite di critiche per aver cominciato ad allenare con papà. Credo che abbia fatto più fatica degli altri, proprio perché gli hanno sempre puntato il dito. Adesso allena, da solo, il Botafogo, è anche lui in Brasile. Mi secca che parlino di lui e non di altri figli che pure sono con i papà allenatori. Pioli, tanto per fare un esempio».

Torniamo a lei...

«Col mio cognome ho dovuto selezionare le amicizie. E alla fine quelle vere sono le più datate, quelle di sempre insomma, che non mi chiedono maglie o biglietti. Se intuisco che sono interessate taglio subito. È un atteggiamento che mi dà fastidio».

Con Gattuso ha chiarito? Gli subentrò a Napoli dopo l’esonero senza dirgli nulla. Erano molto amici.

«Non si sono più sentiti, nè visti. Papà ci è rimasto male e non fa finta di niente. Rino non lo ha mai più chiamato, probabilmente si rivedranno al Mondiale, ci auguriamo tutti che l’Italia ci vada. Sarebbe bella una finale Brasile-Italia, l’ultima c’era stata nel 1994, papà era il secondo di Sacchi. Gattuso dov’era?!».

Questa è tagliente.

«È un dato di fatto, storia».

Si dice che Carlo Ancelotti sia bravo ma anche fortunato. Lei cosa pensa?

«Che ha c...! È stato un uomo fortunato, è vero. Ma non è un caso. La fortuna te la devi meritare».

Va ancora al Bernabeu a vedere il Real?

«Se capita, sì. Ora tengo anche al Botafogo di mio fratello. Tifo per le squadre di famiglia ma la passione vera resta il Milan. Avete visto Modric, un ragazzino a 40 anni! Che bella persona».

(Corriere della Sera)