Questa sera prenderà il via la nuova attesissima stagione di MasterChef Italia. Antonio Cannavacciuolo, Giorgio Locatelli e Bruno Barbieri tornano insieme per il settimo anno di fila nel cooking show. Intervistato da Repubblica, Barbieri ha presentato la nuova stagione. "Io cattivissimo? Mi disegnano così. In realtà negli anni ho sempre aiutato i ragazzi che dimostravano talento. In tv forse si vede poco, ma in cucina basta uno sguardo per dare un buon suggerimento".

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Barbieri: “Facevo l’autostop dopo notti passate a dormire chissà dove. Divento pazzo quando…”
Da cosa si accorge se un concorrente ha talento?
—«Da come tocca il cibo. E se ha capito cosa è diventato Masterchef».
Cosa è diventato?
—«Niente più dilettanti allo sbaraglio. Bisogna arrivare molto preparati. E non intendo che basta avere un sacco di erudizione».
La spiega questa?
—«Grazie a internet si possono conoscere ricette di ogni paese del mondo, prima bisognava andarci. È più importante cercare la propria idea di cucina».

La sua come l’ha scoperta?
—«A diciannove anni cucinavo sulle navi da crociera. E ho messo tutto me stesso nell’abnegazione, nell’amore per ogni passaggio del processo che porta anche a un semplice piatto di pasta. Ognuno dei dettagli che compone una ricetta ha una radice nella storia».
Il Barbieri ventenne…
—«…cioè quello di dieci anni fa…».
…avrebbe partecipato a Masterchef?
—«Mi sarei buttato subito. All’inizio serve anche tanta incoscienza».
Il giovane Barbieri era uno scapigliato?
—«Ho fatto autostop in autostrada per arrivare in tempo a una fiera a Bordeaux dopo una notte passata a dormire chissà dove».

Spericolato anche oggi?
—«Ho aggiunto disciplina. Niente più maratone culinarie fino alle cinque del mattino, continuare a studiare, dieci chilometri di camminata ogni giorno».
Il suo comfort food?
—«Robe semplici. Uno spaghetto al pomodoro. E già li sento, colleghi e allievi: ci va il parmigiano oppure no?».
A proposito di sport e visto che le piace il tennis: si metta nei panni di uno dei Big three.
—«Ma scelgo Federer, senza pensarci un attimo».
Locatelli?
—«Lui è un Djokovic».
Cannavacciulo\Nadal un po’ ce lo aspettavamo.
—«Antonino è un gigante di perseveranza. Lo chiamo per qualsiasi cosa, ogni tanto mi dice che dovrei pagarlo come psicologo. Lo reputo mio fratello».
E quindi ha un fratello accusato di vendere panettoni anche a 70 euro.
—«Divento pazzo quando leggo queste cose. Ma questi leoncini da tastiera lo sanno quanto tempo e quanta ricerca ci vuole per arrivare a quel prodotto? E lo sanno che tutta quella ricerca viene poi presa dalle grandi aziende per migliorare ogni singolo panettone?».
Consigli ai nuovi aspiranti masterchef un film e un libro.
—«Il pranzo di Babette, da vedere mille volte. E la biografia di Steve Jobs. Sa, sto scrivendo anche la mia. Ma mica bisogna aspettare il trapasso per pubblicarla?».
Certo che no.
«E allora ci penso. È già un bel mattoncino. Speriamo non ne venga fuori un mappazzone».
(Repubblica)
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