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Trieste, bordate sulla Juve: “Chi invoca silenzio su Orsato urlava di killer, fruttini e bidoni poco tempo fa”

Anna Trieste, giornalista de Il Mattino di Napoli, è tornata sulle polemiche di Inter-Juventus

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Anna Trieste, giornalista de Il Mattino di Napoli, è tornata sulle polemiche di Inter-Juventus, analizzando la differenza nel giudicare le proteste juventine contro l'arbitro di Real-Juve e la richiesta di silenzio per le proteste contro l'arbitro Orsato: "Non si placano nel mondo del calcio le polemiche dopo gli ormai celebri “fatti di Milano”. 

E mentre continuano a gridare allo scandalo quelli che vedono nell’arbitraggio di Inter - Juve (ormai universalmente riconosciuto come disastroso) una spintarella formidabile per la conquista del settimo scudetto da parte della Vecchia Signora, più forte strillano i sostenitori bianconeri contro chi si attarda, nonostante l’irritazione fatta trapelare dalla società, a parlare ancora di arbitri e fischietti. 

E l’imbasciata va non tanto agli interisti, che pure nella partita incriminata si giocavano la qualificazione in Champions, quanto al Napoli e ai napoletani la cui posta in gioco, lo scudetto, era un attimino più corposa. «Basta parlare di arbitri! Siamo noi i più forti e basta!», dicono gli juventini, confortati pure dalle teorie socio-antropologiche di chi, evidentemente posseduto da Lombroso, attraverso le colonne autorevoli di altrettanto autorevoli quotidiani, attribuisce alla supremazia calcistica dei torinesi in Serie A un collegamento ineluttabile con la superiorità della razza padrona sabauda rispetto al resto d’Italia.

Il punto però è un altro. Il punto è che a chiedere che cali il silenzio sugli errori arbitrali di sabato sera sono le stesse persone che meno di tre settimane fa occupavano tutti gli spazi mediatici - televisivi, cartacei senza trascurare quelli radiofonici e non da ultimo quelli telematici - per scrivere, gridare e affermare a gran voce che un arbitro inglese, Michael Oliver, per aver fatto il suo mestiere e cioè applicare il regolamento del calcio a una partita di Champions League, è un incompetente, un insensibile, un assassino, un animale, uno che ha un cassonetto dell’immondizia al posto del cuore e che perciò farebbe bene ad assistere alle partite di calcio non dal campo con il fischietto in bocca ma dalla tribuna, con la moglie affianco, a mangiare patatine e eventualmente bere fruttini ove mai si riuscisse a capire di che cosa si tratta visto che sul punto non è pacifico il dibattito in dottrina. A gettare acqua sul fuoco oggi, insomma, sono gli stessi che qualche settimana fa, esigendo umana comprensione, appiccavano incendi qua e là arrivando persino a insultare via social un ignaro dentista in pensione reo di chiamarsi come l’arbitro inglese in questione.

Il povero professionista ha dovuto pure rilasciare dichiarazioni e interviste alla stampa italiana per chiarire che no, non era lui il Michael Oliver che aveva fischiato il fallo da rigore in area di Benatia. «Hai rovinato lo spettacolo del calcio!», gli avevano scritto indignati. Embè? Cos’è cambiato in queste tre settimane? Perché gli stessi che ieri ritenevano giusto e sacrosanto indignarsi a gran voce contro una decisione arbitrale adesso dicono che su Inter - Juve ed Orsato bisogna star zitti? Forse che l’appartenenza alla “razza padrona” sabauda comporta, come beneficio accessorio, pure quello di potersi lamentare liberamente in mondovisione degli arbitri mentre alle razze italiane “inferiori” stesso ius lamentandi non sarebbe riconosciuto? O forse quella della Vecchia Signora è semplicemente demenza senile, un deficit di memoria a breve termine perfettamente in linea con l’avanzar dell’età? In ogni caso, è una gran fortuna. Lo diceva anche Nietzsche: «Beati gli smemorati perché avranno la meglio sui propri errori». E se sono juventini e sabaudi, avranno la meglio pure su quelli degli arbitri, a quanto pare". 

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