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Michela Persico: “Il virus? Vi racconto com’è andata. Il bambino? Stiamo aspettando di…”

Marco

Le parole di lady Rugani a Sportweek

La sofferenza iniziale, poi la grande gioia. Michela Persico racconta così le settimane difficili di convivenza con il Coronavirus e la distanza dal suo Daniele Rugani ai microfoni di Sportweek.

11 marzo: ecco il primo colpo basso. Daniele è il primo giocatore del campionato essere trovato positivo al coronavirus. Da quel giorno in poi, cambia tutto. Da uno a 10 quanto è stato forte lo spavento? Che parole ha usato per dirglielo?

Ricordo tutto perfettamente. Era sera tardi e stavo guardando un film sdraiata sul divano. Sapevo che Daniele aveva fatto il tampone, ma, forse per una sorta di autodifesa personale, ero sicura che non fosse positivo. All’improvviso ecco la sua telefonata. Non ci volevo credere, continuavo a ripetergli “ma è uno scherzo, vero? Perché non fa ridere“. Ma mentre Daniele mi parlava la tv dà la notizia: “Rugani positivo al coronavirus”. Un colpo al cuore. Il mio cervello è andato in cortocircuito.

E quando ha messo giù come si è sentita?

Sono stata travolta da un uragano di domande alle quali non sapevo darmi risposta. Poi mi sono ricomposta e ho iniziato a prendere coscienza della cosa, informandomi e controllando le emozioni, agendo razionalmente. Da quel giorno ho cominciato a prendere le cose nel modo giusto, pazientando aspettando l’esito del mio tampone.

Che arriva il 16 marzo: “Positivo”, ed ecco il secondo colpo basso.

Ma ero già più preparata. Era quasi scontato che lo fossi.

E due giorni dopo, annuncia di essere incinta con queste parole: "La vita ci ha tradito". Un pugno che metterebbe al tappeto chiunque.

La notizia della gravidanza l’hanno data i giornali. Non io. Perché quelle parole non le ho mai pronunciate. Il coronavirus ha colpito tanti, tantissimi italiani indistintamente, non solo me e Daniele.

La preoccupazione per il bambino in pancia però è massima…

Ero terrorizzata gli potesse accadere qualcosa. Soprattutto perché non potevo uscire di casa per fare accertamenti ed esami. Ma le informazioni di medici ginecologi, ancor prima di ricevere l’esito della positività, mi hanno rassicurata. E poi, aspettare un figlio e diventare genitori è la gioia più grande che ci possa essere al mondo, a prescindere dal momento.

Lei però è da sola a casa perché Rugani rimani in isolamento alla Continassa. Come ha cercato di aiutarla?

Mi telefonava molto spesso. In videochiamata. Mi è stato davvero molto vicino, anche da remoto.

Il nome del bambino? Si sa già se è maschio o femmina?

Stiamo aspettando di conoscere il sesso. Ma non abbiamo preferenze.