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Pellegrini: “Io nello spettacolo? Sono troppo timida. Voglio una famiglia, ma prima…”

La nuotatrice si è raccontata ai microfoni di Repubblica

marco

Una lunga intervista per parlare sì di nuoto, ma anche dei suoi aspetti più intimi, del suo privato, dei suoi desideri una volta che la sua lunga e straordinaria carriera nel nuoto sarà terminata. Federica Pellegrini si è raccontata a Repubblica, tra progetti e futuro. Ecco le sue parole:

SPETTACOLO - "C’è un ostacolo a questo futuro nello spettacolo, e sono io. Non mi vedo come attrice né come presentatrice in tv. Sono introversa, piena di incertezze. Quand’ero più giovane ero anche peggio. Non mi piacevo, non accettavo il mio corpo: grassa, piena di brufoli. Poi le cose sono migliorate, non solo per i risultati che ottenevo ma perché nella vita non si è mai finito di imparare. Con gli anni e gli alti e bassi che ho vissuto ho una scorza più robusta, ma a volte ho ancora la sensazione che dentro di me abitino una ragazzina timida e un marine pronto allo sbarco col pugnale tra i denti".

PAURA - "Mi spaventa di più l’idea di nuotare in mare aperto.  L’acqua mi piace solo se è trasparente e vedo cos’ho sotto i piedi. In mare aperto nuoterei solo se accompagnata".

FELICITA' - "Un senso di pace: ho fatto tutto quello che potevo. Poter sbagliare. Nello sport è avere un obiettivo, faticare per raggiungerlo, raggiungerlo. Felicità è cadere e rialzarsi. È Budapest. Ma il momento più bello in carriera l’ho vissuto a Roma nel 2009. Una piscina stupenda, intanto. Non è vero che le piscine si assomigliano tutte, molte sono ricavate da prefabbricati. Ma quella di Roma è diversa, una delle ultime all’aperto, con quei tramonti, quel pubblico, e tutti gli altri a guardare una gara di nuoto nel paese del pallone, quella di Roma trasmetteva un senso di magìa. È la mia piscina del cuore".

POSTO DEL CUORE - "Il mercato intorno alla Bastiglia, giovedì e domenica. Ci ho passato delle ore. In Italia è Venezia fuori stagione, quando c’è meno gente, da camminare tutta. Sento di appartenere a Venezia, un ramo della mia famiglia viene da Murano".

ABITI DA SERA - "Vivendo in tuta e calzando infradito, perché no, ogni tanto? E dove sta scritto che un’atleta debba rinunciare alla sua femminilità?".

DOPO IL NUOTO - "Una famiglia, i bambini. Ma prima di tutto, vorrei un anno intero in giro per il mondo, a vederlo e a gustarlo davvero. Un anno d’indennizzo. Da sola? No, da soli ci si annoia".

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