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NBA, Irving continua a non vaccinarsi: i Brooklyn Nets lo mettono fuori squadra

alfa

La stella della pallacanestro a stelle e strisce paga la sua ostinazione nel non volersi vaccinare: ecco la conseguenza

Negli Stati Uniti continua a far discutere la decisione di Kyrie Irving, stella dei Brooklyn Nets e tra gli atleti di punt di tutta la NBA, di non sottoporsi al vaccino anti-Covid. Una scelta che, considerate le norme vigenti, gli avrebbe consentito di giocare solamente in alcuni palazzetti: i giocatori di NBA non sono obbligati a vaccinarsi, ma in tal caso non possono scendere in campo nelle città e negli stati americani che invece richiedono la certificazioe anti-Covid. La città di New York è fra queste, e di conseguenza i giocatori di New York Knicks e Brooklyn Nets senza vaccino non possono né allenarsi né disputare le 41 partite casalinghe previste nella stagione regolare, che inizia il 19 ottobre.

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Nei giorni scorsi si era fatta strada l'ipotesi che Irving sarebbe potuto rimanere in gruppo, giocando soltanto alcune delle partite in trasferta e allenandosi anche in trasferta. Lo scorso weekend al giocatore era stata concessa la possibilità di allenarsi con il resto della squadra e aveva partecipato a un allenamento organizzato in pubblico al parco sotto il ponte di Brooklyn. Tuttavia, la sua ostinazione nel non volersi vaccinare ha spinto la dirigenza dei Brooklyn Nets a metterlo fuori squadra, come spiegato dal general manager Sean Marks: "Vista l'evoluzione della situazione e dopo aver ragionato e deliberato su di essa, abbiamo deciso che Kyrie Irving non giocherà e non si allenerà con la squadra fino a quando non sarà in grado di prenderne completamente parte. Irving ha fatto una scelta personale che rispettiamo, ma questa scelta limita la sua capacità di essere un membro a tempo pieno della nostra squadra e non permettiamo a nessuno di partecipare part time".