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Totti: “A Ilary faceva strano calciatore e velina. Vi spiego la mia esultanza, all’addio…”

Un estratto della biografia dell'ex capitano della Roma pubblicato da Chi

Redazione Golssip

Domani la biografia di Francesco Totti, scritta insieme al giornalista Paolo Condò, sarà in tutte le librerie. Nell'attesa Chi ha pubblicato alcuni estratti relativi alla bellissima storia d'amore con Ilary Blasi e il momento commovente del suo addio al calcio giocato.

Primo incontro: "Quando vedo Ilary a Passaparola sono sentimentalmente libero. La sua è una situazione giù complessa perché a settembre si è trasferita a Milano per fare la letterina da Gerry Scotti durante la settimana e una volta al mese Buona Domenica. E a Milano, in quei primi mesi, si è pure fidanzata. Ignaro di tutto appena la vedo in video dico: "Voglio sposarla"... L'aggancio che trovo si chiama Alessandro Nuccetelli e quando gli chiedo di Ilary mi presenta la sorella Silvia. Le devo molto perché per conoscere Ilary inizio a tormentarla e lei invece di mandarmi al diavolo mi asseconda. Le racconta che ha incontrato un calciatore famoso molto preso da lei e davanti al suo disinteresse insiste. "Almeno fattela presentare", le dice." C'è un primo incontro nel quale però Ilary è arrabbiata per aver perso il suo telefono e non se ne fa nulla. Poi Totti riceve tramite Nuccetelli il numero di telefono di Ilary e il permesso di utilizzarlo. Iniziano in contatti, all'inizio garbati e un po' distanti e le uscite di gruppo. Francesco è sempre più cotto: "Ilary non è soltanto bellissima: è intelligente, simpatica, molto quadrata pur avendo solo vent'anni. Direi seria. Diversa da tutte, ecco. Così diversa da farmi vivere con profondo imbarazzo gli incontri casuali nei locali con altre donne..." Del fidanzato milanese Ilary non parla mai e allora Francesco decide di allargarsi: "Le chiedo se mi permette di invitarla allo stadio a vedere il derby. Lei si dice dubbiosa ma non si nega. Il sabato arrivano in ritiro Angelo e Giancarlo e insieme confezioniamo le t-shirt da vestire in partita sotto la maglia giallorossa. Devo mandare a Ilary un messaggio molto chiaro e "6 unica" mi pare inequivocabile."

Primo bacio: "Siamo felici, ma a Ilary fa strano lo stereotipo di coppia che incarniamo: "Siamo il calciatore e la velina, quanto di più banale esista oggi in Italia". E allora rendiamolo speciale noi, le dico."

L'esultanza e la dedica fraintesa - Totti racconta, non senza un filo di vergogna, di aver provato a chiedere a Ilary di smettere di lavorare in televisione quando rimase incinta del primo figlio: "Quando il ragazzo all'antica discute con la ragazza moderna, vince sempre la seconda. È in quel periodo che dedico a Ilary una nuova esultanza, il dito in bocca, destinata a diventare la mia definitiva. A lungo si si è pensato che fosse un modo per segnalare i figli in arrivo o, dopo, le loro nascite... Non è così. Quando Ilary si concentra, perché legge la scalata di un programma o perché studia il menu pe ala mia festa di compleanno, il dito le torna in bocca proprio come quando era bambina. È il gesto più suo in assoluto. Replicarlo dopo ogni gol è un omaggio alla donna che mi ha cambiato la vita."

L'addio: "Senza il suo sostegno non avrei mai retto il lungo addio al calcio giocato ed è incredibile come il modo in cui ha saputo spiegare ai ragazzi perché loro padre dopo anni allegri e spensierati tornasse spesso a casa con il magone. Ilary è veramente il mio segreto. È finita, lo deve capire anche chi mi ama. Il secondo momento durissimo arriva con Ilary e i nostri figli sul prato. Durante il giro di campo voglio solo la mia famiglia. MA quando i ragazzi mi corrono incontro le mie difese vengono giù di schianto. Restiamo abbracciati a lungo. Si vede che avevo bisogno di un piccolo sfogo perché da quelle lacrime in poi mi sento abbastanza rinfrancato. Prendo in braccio Isabel e incominciamo il giro. Piangono proprio tutti. Tante coppie piangono abbracciate, c'è persino chi si gira perché non riesce a guardarmi. Non è soltanto un momento indimenticabile, è qualcosa di più. Lentamente passo sotto la Curva Nord e ogni tanto mi inchino perché perché è l'unica maniera di rendere a mia volt omaggio ad un affetto così esorbitante. Vi amo, vi amo tutti uno ad uno."

(CHI)