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La ex di Dybala: “Io la wags povera, altro che bella vita. La cosa che mi ha ferito di più…”

La ex di Dybala: “Io la wags povera, altro che bella vita. La cosa che mi ha ferito di più…”

L'intervista ad Antonella Cavalieri, ex fidanzata del giocatore argentino

Redazione Golssip

"Questa è la prima volta che parlo, devo trovare il coraggio." Antonella Cavalieri, ex fidanzata di Paulo Dybala, ha deciso di raccontarsi per la prima volta in esclusiva ai microfoni di Chi: "Io ero la wags povera. Guardavo le altre e dicevo: "Beate loro". Paulo non mi ha mai viziato, mai. Mi sono comprata sempre tutto da sola e allo stadio me ne stavo in un angolo ad ammirare le altre che mostravano il lusso e i regali dei loro compagni. Ma, vede, io amavo il mio fidanzato. Non mi interessava avere begli oggetti da sfoggiare, ma solo essere amata. Ho perso in entrambi i casi."

Tutto è iniziato... su Twitter: "Ci siamo conosciuti su Twitter. Lui giocava nel Palermo, io studiavo economia aziendale a Buenos Aires. Un giorno mi arriva un messaggio da parte sua e iniziamo una relazione a distanza. Usiamo i social, ma non troviamo il coraggio di incontrarci. Questa relazione "virtuale" va avanti per un anno. Dentro di me sentivo che era lui l'uomo giusto per me. Poi nel 2014 ci siamo visti e non ci siamo più lasciati. Seguo il mio cuore e volo in Italia. Mi trasferisco prima a Palermo, poi a Torino. Tornavo in Argentina per dare gli esami all'università. Ma ogni volta che mi allontanavo mi mancava. L'amore credo sia questo."

Torino, la Juve e la popolarità: "Ad un certo punto mi dice: "Basta fare aventi e indietro. Fermati in Italia con me e la mia famiglia." Io ero felice, accetto. Ma a Torino tutto si trasforma in un incubo. Ero sola, non parlavo l'italiano. All'inizio piangevo tutti i giorni, mi mancava la mia famiglia. Ma avevo fatto la mia scelta. La fama ha ucciso il nostro amore e Paulo è rimasto vittima della sua popolarità. Se l'avrei seguito ovunque? Sì: America, Russia, Cina, Spagna. Ero convinta che fosse l'uomo della mia vita e con lui sarei andata anche sulla luna. Voleva che mi tatuassi il suo nome, poi qualcosa mi ha fermato. Meno male."

La vita triste con Dybala: "La nostra vita quotidiana era triste. Lui giocava sempre con gli amici o alla Playstation. Io mi sono sentita messa in disparte per un lungo periodo. Ma lo amavo. Non ho goduto della bella vita, ma dei pochi momenti d'amore. Li conservo, li salvo. La rovina dei calciatori, nella maggior parte dei casi, sono le persone che stanno accanto a loro. Gente pronta a dire sempre sì, ad abbassare la testa".

Il rapporto oggi: "Nessuno. Ogni tanto mi fa sapere che è sconvolto all'idea che io stia a Milano. Magari nella sua testa pensa ancora che io voglia diventare una wags. Ma io non lo sono e non lo sarò mai. Il peggio sono le aspiranti wags, quelle che vogliono a tutti i costi un calciatore anche se fidanzato o sposato. Fanno tristezza, ma la colpa è sempre dell'uomo, che in teoria dovrebbe saper dire di no..."

La cosa che mi ha ferito di più: "C'è un particolare che mi ha ferito più del tradimento, più della noncuranza. Paulo nella sua carriera non m,i ha mai dedicato un gol. Questo ricordo mi fa molto male. E sa perché non lo ha mai fatto? Credo che non volesse certificare il nostro amore. Che non volesse farlo sapere alle altre, che tristezza. Per chi tiferò ai Mondiali? Per l'Argentina".

(Chi)

 

 

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