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Magnini: “Ho la nausea, il mio mondo mi si è rivoltato contro. Troppe cose non tornano”

L'ex nuotatore si è raccontato insieme alla fidanzata Giorgia ai microfoni di Chi

Redazione Golssip

Filippo Magnini è deluso e disgustato dalla vicenda che lo ha colpito recentemente: la procura sportiva ha chiesto 8 anni di squalifica per doping. L'ex nuotatore avrebbe dovuto partecipare a Pechino Express, ma ha rimandato tutto. Primo obiettivo difendersi: "Casualmente appena è stato annunciato il cast e il mio nome la procura sportiva ha sparato una richiesta così pesante. Quel giorno ero con Giorgia dal parrucchiere, l'ho guardata e le ho detto: "Mi devo difendere, non parto". Giusto così. Si sappia però che io sono l'atleta italiano che negli ultimi 15 anni ha subito più controlli anti doping. Nel 2007 sono stato addirittura tra gli atleti più controllati al mondo. Il risultato? Sempre pulito. La Procura ordinaria mi ha pedinato e intercettato per otto mesi e poi ha archiviato tutto. Quella sportiva no. Ho la nausea Il mio mondo, lo sport, mi si è rivoltato contro. Le mie battaglie contro il doping? E se fosse questo il motivo dell'accanimento? Sono convinto che le mie battaglie abbiano dato fastidio. Ma combatterò per la mia innocenza fino alla fine. Mi spiace e chiedo scusa pubblicamente di rovinare soprattutto momenti di vita ai miei affetti". 

L'amore con Giorgia: "Giorgia e io siamo, anzi eravamo, predestinati a stare insieme. Nelle difficoltà l'unione si rafforza. Da tempo non sentivo una cosa simile. Nelle difficoltà l'unione si rafforza. Da tempo non sentivo una cosa simile, per questo le dico grazie."

Rivelazioni: "I miei piani, prima die gusta accusa infamante, erano quelli di godermi Pechino Express con mia sorella poi pensare ad un ritorno del "Capitano" in acqua. Dopo questo caos, ho la nausea. L'indagine comporta diverse problematiche. Non posso ricoprire ruoli in istituti di nuoto. Sentire che il mio mondo, una parte del mio mondo, quella politica mi ha messo all'angolo mi fa stare malissimo. Troppe cose non tornano. Di solito quando uno sportivo è positivo al doping come per esempio nel caso di Sara Errani, la richiesta ha formulato prima due mesi di stop e poi dieci. In questo caso la positività è stata accertata. Io invece che sono sotto processo per tentato uso di sostanze mi ritrovo con otto anni di squalifica. Ma le sembra normale? Il mio nome e la mia persona infangati così. Mi hanno scritto campioni e colleghi anche stranieri. Quelli che ci dovevano essere si sono fatti sentire. Gli altri si guardino allo specchio. Nessuna vendetta, combatterò questa battaglia anche per loro."

(Chi)