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Chiarello incalza Riccardo Cucchi sugli scudetti della Juve: la risposta non si fa attendere

Riccardo Cucchi ha suscitato un acceso dibattito social dopo la sua risposta a Chiellini sul numero di scudetti della Juve

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Riccardo Cucchi ha suscitato un acceso dibattito social dopo la sua risposta a Chiellini sul numero di scudetti della Juve. L'ex grande radiocronista di Tutto il Calcio Minuto per Minuto, infatti, ha sottolineato come il "36" rivendicato da Chiellini non fosse legittimo, dal momento che l'Albo d'Oro, per la Juve, segna 34 scudetti.

A tal proposito, è intervenuto Luigi Chiarello, giornalista di Italia Oggi e tifoso juventino, che ha incalzato Cucchi sui social: "Caro Riccardo Cucchi, più che correggere in modo notarile Chiellini, (che gli scudetti li ha meritati sul campo) io avrei chiesto alla FIGC xché, se 3 gradi di giudizio dinanzi a un giudice VERO e terzo dichiarano i campionati NON FALSATI, quei campionati sono 34. E non 36. Why?"

Immediata la replica di Cucchi: "Caro Luigi, alla Ds il mio interlocutore non era la Figc. Le sentenze si rispettano. Sempre. E un reato sportivo non è sempre un reato penale. Lo sai anche tu. Chi ha giocato e chi tifa sente di averne vinti 36. È un sentimento. Chi fa informazione deve rispettare i fatti."

Ne è scaturito un dibattito: "Spiacente. La domanda è un'altra. Siamo giornalisti, non vigili urbani: perché se tre sentenze di un giudice vero, terzo e indipendente, non riscontrano alterazioni nei campionati, la FIGC non restituisce gli scudetti meritatamente vinti sul campo? Le sentenze non sono x sempre"

Cucchi ha sentenziato: "Perché non era un giudice sportivo. Sono due giurisdizioni diverse. Un giudice ordinario non può togliere o restituire scudetti. Ci vorrebbe un'altra sentenza sportiva. Non è difficile. Basta non essere solo tifosi."