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Francesca Dallapè: “Sto provando a convincere Tania a tornare: tra un anno vorrei che…”

La tuffatrice italiana racconta il suo primo anno da mamma e la voglia di tornare a gareggiare

Redazione Golssip

«Da quando sono diventata mamma mi dimentico tutto». Francesca Dallapè è diventata mamma di una bambina il 4 maggio di un anno fa: «È stato un anno completamente diverso, tutto da scoprire, i bambini hanno cambiamenti giorno dopo giorno e ti senti orgogliosa di qualunque cosa faccia, dal primo sorriso alla prima interazione che hanno con te. Il primo mese è stato il più difficile, quello della conoscenza con il bimbo. Mi ha aiutato molto mia madre».

L’allattamento?

«Ho avuto qualche problema. Ho provato per un mese e mezzo circa, con molta fatica. Certe volte riuscivo ed ero contentissima, ma subito mi veniva l’ansia pensando: “Fra un’ora devo riprovare, chissà se riesco". Vedendo che lei non era molto predisposta e la cosa non funzionava, ho pensato che dovevo star bene io per far star bene la mia bambina e non posso esaurirmi perché mi sto costringendo a darle il mio latte. La mia bambina cresce benissimo anche con il latte artificiale. In un anno ha avuto un raffreddore mentre io e mio marito abbiamo preso entrambi l’influenza. Se una mamma riesce ad allattare serenamente perfetto, ma se deve diventare uno stress una mamma deve guardare alla propria salute mentale e fisica».

La cosa che ti è mancata della tua vita precedente in quest’anno?

«Il tempo per te stessa è limitato, ma non è che mi è mancato qualcosa. Volevo diventare mamma da tanti anni, ho sempre posticipato per la mia carriera. Nel momento in cui sono rimasta incinta, subito dopo i giochi di Rio, è stato il dono più bello della mia vita».

Sei tornata a lavorare come chi torna in ufficio?

«Esattamente. Ludovica aveva quattro mesi quando sono tornata in piscina. Il mio ufficio sono piscina, palestra e campo di atletica. Non mi alleno quanto mi allenavo prima. Non sei ore al giorno, ma due e mezzo alternando mattina e pomeriggio cinque giorni su sette. Dedico del tempo a mia figlia, alla casa».

Ti alleni con un obiettivo: europei, mondiali, olimpiadi?

«Riuscire a convincere Tania a riprendere è il mio obiettivo. Sto facendo un po’ da cavia per farle vedere che non è impossibile. È difficile da convincere, è un po’ testarda, ma anche io quando mi metto in testa una cosa ci provo fino alla fine».

Cosa è più duro del tornare allo sport?

«Riabituare il corpo dopo una gravidanza è difficile e alla mia età (è nata nel 1986 ndr) è faticoso recuperare. Per lo sport non sono giovane».

Sul tuo profilo Instagram ci sono tante foto con tua figlia in piscina. Ti chiedono già se sarà come te?

«Me lo chiedevano già quando era in pancia. La porto perché è un momento di gioco, vede altri bambini e poi è un appuntamento settimanale. Le do una routine. Di sicuro non penso a cosa farà fra quindici o vent’anni cerco di godermi i momenti e di darle tanti strumenti per essere quello che vorrà».

La vita dell’atleta è rigorosa e fatta di routine. Hai cercato di essere così anche da mamma?

«Nei primi mesi sì, ero un po’ più fissata, dopo sono diventata più flessibile. La lascio arrampicarsi e sperimentare, anche mangiare qualcosa con le mani. Farò una lavatrice in più».

Hai sentito come una rinuncia il dover aspettare ad aver un figlio?

«Sì, l’ho vissuta così. Un po’ per quello che era successo a Londra 2012 con il quarto posto. Pensare di andare avanti quattro anni quando avevo questo grande desiderio di maternità mi è pesato moltissimo. Poi ha prevalso la voglia di riprendere, ma sempre con la paura che magari un figlio non arrivasse o che stessi aspettando troppo».

Ci sono atlete tornate ai tuffi dopo la maternità?

«Io ricordo solo una svedese per un paio d’anni. Non è come tornare ad andare in bicicletta».

La cosa più dura del tornare allo sport?

«Sono stata fortunata e ho sempre dormito, la cosa più difficile è stato perdere quei tre o quattro chili in più».

Sei tornata alla tua dieta da atleta?

«No, non così rigida, mi concedo quello che voglio nei limiti del salutare».

Saresti pronta a un altro figlio?

«No, non perché Ludovica non sia brava, ma ho altri progetti per il momento».

Ti aspettavi che anche Tania Cagnotto avrebbe avuto una bambina così presto?

«Aveva detto che avrebbe aspettato per godersi il matrimonio, ma siamo state tanto insieme che forse ci siamo un po’ contagiate».

Da qui a un anno, come vorresti trovarti?

«Sul trampolino in due».

(Fonte: Vanity fair)