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Moggi: “CR7 non sarà quello del Real. Caldara al Milan cazzata, l’Inter ha preso un campione”

L'ex dg bianconero ha parlato della serie A e dei nuovi acquisti dei club in lotta per la vetta

Redazione Golssip

L'effetto Cristiano Ronaldo? Potrebbe non essere quello sperato dalla Juventus. A parlarne è Luciano Moggi, radiato dal calcio dopo il processo di Calciopoli, ai microfoni del Corriere dello Sport: "Cristiano Ronaldo alla Juve sarà quello del Real? Difficile. Da noi marcano duro. Uno ti mena e l’altro ti toglie la palla. Quando consigliai Higuain alla Juve dissi: lo spersonalizziamo e lo adattiamo alla squadra. Adesso, invece, dobbiamo spersonalizzare la squadra per adattarla a Cristiano Ronaldo...». Il marchio Ronaldo offusca il marchio Juve... «Sono d’accordo. Florentino Perez mi disse di Cristiano Ronaldo che lui non giocava nel Real Madrid ma nel Real Ronaldo. Dalla Spagna mi hanno fatto notare che se segna un compagno lui non va mai a esultare. Se segna lui, sceneggiate grandiose. Come marketing, un’operazione straordinaria. Ma io non avrei mai preso un giocatore di 33 anni a quelle cifre e certo non l’avrei mai sbandierato prima di vendere Higuain, uno che comunque ti fa 20 gol a campionato. Prima avrei venduto Higuain per 50 milioni e solo dopo avrei annunciato Ronaldo. Euforia nell'ambiente? Pericolosa come tutti gli eccessi. Ho consigliato ad Allegri di stemperare. Lui mi ascolta».

Bonucci? «Non l'avrei ripreso. Dare Caldara al Milan in cambio è stata una cazzata. Ma hanno dovuto farlo per evitare una pesante minusvalenza su Higuain. Lo scudetto? Lo vince l’Inter alla grande. Conosco poco Spalletti, mi sembra un prete quando parla, ma hanno fatto una gran squadra. Hanno preso un centrale difensivo forte, uno in mezzo al campo che tira la linea, Nainggolan, e un campionissimo là davanti, quel Martinez. La Roma ha venduto certezze e comprato speranze. Il problema lì è che si fabbricano eroi in dieci minuti, vedi Kluivert. Il Napoli è da primi posti, ma non vedo come possa vincere. Ancelotti?

Grande allenatore, non si discute, oltre che un ragazzo eccezionale, ma non può bastare».

(Corriere dello Sport)